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Cosa mangiano gli acari?

di cosa si nutrono gli acari

Gli acari sono minuscoli artropodi appartenenti alla classe degli aracnidi, invisibili a occhio nudo ma presenti in ogni ambiente, compreso il nostro corpo. La loro alimentazione varia enormemente a seconda della specie, dell’habitat e del ruolo ecologico. Alcuni si nutrono di materia organica in decomposizione, altri sono parassiti della pelle umana, altri ancora si cibano di muffe o alimenti conservati.

Capire di cosa si nutrono gli acari è fondamentale non solo per la prevenzione di allergie e infezioni, ma anche per adottare strategie efficaci di pulizia e disinfestazione. In questa guida completa, esploriamo tutte le forme di alimentazione degli acari, dalle specie più comuni in casa fino a quelle che infestano cibo e tessuti.


Cosa mangiano gli acari? La dieta dipende dalla loro specie

infografica su cosa mangiano gli acari
infografica alimentazione acari

Acaro della polvere: squame di pelle umana come nutrimento principale

Il Dermatophagoides pteronyssinus, noto come acaro della polvere, è il più diffuso negli ambienti domestici. Si nutre quasi esclusivamente di cellule epiteliali morte che l’uomo perde ogni giorno, in quantità che possono superare 1,5 grammi quotidiani. Questa “forfora cutanea” è la loro principale fonte di sostentamento. A renderli prolifici è anche la presenza di umidità e la temperatura stabile degli ambienti interni.

Il loro ciclo di vita ruota attorno alla disponibilità di questi residui biologici, e la loro popolazione può esplodere in ambienti poco aerati come camere da letto, camerette, tappeti e materassi.

Acaro del formaggio: un amante dei grassi e delle muffe

Un altro esempio sorprendente è l’acaro del formaggio (Tyrophagus casei), impiegato addirittura in alcune stagionature tradizionali (come il famoso formaggio “milbenkäse” tedesco). Questo acaro si nutre di lipidi, proteine e muffe che si formano sulla crosta dei formaggi a lunga stagionatura. Il loro metabolismo è perfetto per degradare la materia grassa e favorire un certo tipo di fermentazione, anche se in contesti non controllati possono diventare infestanti.

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Acaro della scabbia: cheratina e fluidi della pelle

Tra le specie più pericolose vi è il Sarcoptes scabiei, responsabile della scabbia umana. Si tratta di un parassita obbligato, che scava cunicoli nello strato corneo della pelle per nutrirsi di cheratina e liquidi interstiziali. La femmina depone le uova sotto l’epidermide e si nutre scavando gallerie, provocando prurito, infiammazione e infezioni. Questo tipo di alimentazione è totalmente differente rispetto agli acari ambientali: si basa su tessuto vivo e implica un impatto diretto sulla salute umana.

Acaro fungivoro: spore, muffe e decomposizione

Molte specie di acari svolgono un ruolo ecologico positivo, nutrendosi di funghi, spore e materia organica in decomposizione. Vivono nel terriccio delle piante da appartamento, in ambienti umidi e bui, o nei bagni con scarsa ventilazione. Si cibano di microfunghi e di detriti biologici, aiutando a mantenere il ciclo naturale della decomposizione. Alcuni sono utilizzati persino in biocontrollo per eliminare spore pericolose nei raccolti.

Acari predatori: larve, uova e altri acari

Infine, alcune specie sono predatrici. Si nutrono di uova, larve e persino di altri acari più piccoli. Vengono utilizzati anche in agricoltura biologica per controllare popolazioni di parassiti dannosi, come i ragnetti rossi. La loro dieta varia in base alla disponibilità della preda, ma il loro ruolo rimane sempre utile per gli ecosistemi.


Fonti di cibo: dove trovano nutrimento gli acari?

Materassi, divani, cuscini: riserve di pelle morta

I principali ambienti di nutrimento per gli acari della polvere sono tessuti e imbottiture: materassi, divani, tende, moquette, peluche e cuscini accumulano nel tempo residui cutanei, forfora e capelli, vere miniere di nutrimento per milioni di acari. La temperatura stabile, il calore corporeo e l’umidità emessa con il respiro notturno creano il microclima perfetto per la digestione e la riproduzione.

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Umidità e muffa: dieta alternativa per acari fungivori

In presenza di condensa, infiltrazioni o bagni mal ventilati, si formano colonie di muffe che attirano acari fungivori. Questi artropodi si nutrono delle spore rilasciate dai funghi microscopici, colonizzando gli angoli umidi delle case, il retro dei mobili e persino i vasi delle piante. L’umidità sopra il 55% favorisce lo sviluppo di questi ecosistemi silenziosi e invisibili.

Cibo mal conservato: farine, cereali e formaggi infestati

Negli alimenti secchi e conservati male (come farine, biscotti, frutta secca o formaggi molli), possono proliferare acari alimentari, capaci di digerire amido, zuccheri e proteine. Questi infestanti sono frequenti in dispense poco pulite o nei magazzini alimentari. Il rischio non è solo igienico: alcuni di questi acari rilasciano allergeni capaci di provocare dermatiti o crisi respiratorie nei soggetti sensibili.


Capire cosa mangiano gli acari per eliminarli meglio

La dieta degli acari è sorprendentemente varia e strettamente legata al contesto in cui vivono. Capire cosa mangiano permette di agire in modo mirato: ridurre l’umidità per limitare muffe e spore, aspirare regolarmente tessuti per rimuovere pelle morta, conservare meglio gli alimenti per prevenire le infestazioni. In assenza di cibo, la popolazione di acari crolla naturalmente.

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